“Il Canto dell’Anima”

Atelier di improvvisazione corale: let your soul sing!

Ideato in seguito alle esperienze maturate durante le sessioni di “vocal summit” e “circle songs” con Bob Stoloff (Berklee University) e Roger Treece (arrangiatore di Take 6 e New York Voices), due decani dell’improvvisazione e sperimentazione vocale, l’atelier di improvvisazione corale è stato tenuto per la prima volta da Carla Baldini ad Alpe Adria Cantat, nell’anno 2000. 

Il workshop è diretto a cantanti (coristi e solisti) che siano interessati e disponibili a sperimentare con la voce. Il lavoro è collettivo, e consente da un lato di valorizzare la creatività dei singoli, dall’altro di favorire l’ascolto e la comprensione fra i coristi. Con le circle songs ci si allena a “tenere la parte” con sicurezza e si sviluppa la memoria musicale: la pratica improvvisativa è un eccellente “collante” che infonde alla compagine corale nuovo entusiasmo e voglia di cantare insieme. 

Le canzoni circolari sono una forma di canto semplice e quasi ancestrale, in cui un gruppo di cantanti disposti in circolo improvvisa a turno, aggiungendo nuove idee musicali (melodie, pattern ritmici, armonizzazioni) ed arrivando ad una composizione collettiva in continuo mutamento, che varia ad ogni nuovo apporto creativo. In questo modo, partendo anche dalla semplice proposta di un singolo cantante, si apprende a creare patterns complementari. Le Circle Songs costituiscono quindi un contesto ideale nel quale ascoltare, condividere, esprimere emozioni ed intuizioni musicali, e nel quale ogni partecipante, guidato dal conduttore/leader, contribuisce alla struttura generale creando in tempo reale nuove composizioni.

“I follow you on Facebook every day and congratulations for directing circle song sessions! Our Vocal Summit sessions back in Bologna were the beginning of this art form, so many thanks for continuing the wonderful tradition of vocal improvisation! Keep in touch!” (Bob Stoloff)


“Cantare il Gospel”

Workshop pratico-teorico sulla comprensione, l’esecuzione, l’interpretazione della musica religiosa afroamericana

Il workshop è diretto a cantanti (coristi e solisti), direttori di coro, musicisti accompagnatori e anche semplici appassionati della musica gospel. Gli argomenti trattati possono naturalmente variare a seconda delle competenze che il gruppo già possiede, delle eventuali richieste specifiche e del tempo complessivo a disposizione. 

Nel lavoro collettivo una breve introduzione è dedicata all’igiene vocale e alla prevenzione del malmenage vocale, e con esempi di training giornaliero della voce; si parla poi delle motivazioni personali e collettive che portano a cantare il gospel, delle dinamiche di gruppo e della loro gestione, degli obiettivi artistici ed umani, della preparazione al concerto.Vengono inoltre forniti suggerimenti, idee, consigli ed esempi per la scrittura, l’arrangiamento, l’esecuzione di un brano gospel.

Nel lavoro individuale è previsto l’ascolto dei solisti nella interpretazione di brani già conosciuti ed eventualmente di un brano nuovo, con critica costruttiva. Si parla inoltre di improvvisazione nel gospel, di presenza scenica e comunicazione sul palco, di tecnica microfonica, del ruolo del solista nel gruppo gospel (interazione, dinamiche, alternanza)

Alcuni dei cori che hanno ospitato il workshop: Coro St. Jacobs di Montecalvoli (Pisa) diretto da Massimo Bracci, coro gospel di Varese diretto da Alessandro Cadario, coro Spirituals and Folks (Genova) diretto da G. Ferrevoux, B.L.A.C.K di Bologna, coro JGA - Jazz Gospel Alchemy (Milano), diretto da Alfredo Lazzari, lo storico coro delle Mondine di Novi (Novi di Modena) diretto da Maria Giulia Contri…


“Cantar toscano”

Laboratorio di musica popolare toscana

Il canto popolare nelle sue diverse declinazioni: canti di lavoro e di occasione, canti rituali e propiziatori, canti del maggio e della primavera, filastrocche, nenie, ninne nanne. Il canto improvvisato e l’ottava rima.

Durante il laboratorio si propongono canti della tradizione italiana e in particolare toscana (ed eventualmente alcuni canti di tradizione sudafricana) elaborati a più voci e selezionati in relazione al numero e genere dei partecipanti, in modo da lavorare al meglio sulla compagine corale disponibile.

Non è necessaria una preparazione musicale specifica; il laboratorio è essenzialmente pratico, può essere svolto in una o più giornate e prevede la possibilità di un concerto finale. È possibile partecipare anche con strumenti che tradizionalmente accompagnano il canto popolare (chitarra, fisarmonica, mandolino, cembalo…)