Il fisco, l’evasore e il tartassato (OttoOttave)

Amici miei vi narrerò la storia

Di un tale che volevano tassare

E se non mi abbandona la memoria

E se saprete attenti voi ascoltare.

Forse alla fin riporterò vittoria

O forse piangerò lacrime amare

Ma in fondo a questo canto mio stonato

L’ottava rima avrò perfezionato.


Grande mio desiderio è sempre stato

Cantar col ritmo delle antiche genti

E il fisco, l’evasore e il tartassato

Sono attuali assai come argomenti.

Il padrone non è mai tanto amato

E tutti gli si mandan gli accidenti

E gli accidenti non son mai abbastanza

ché sempre più si gonfia la su’ panza.


Però un bel giorno venne la finanza

E videro che dentro le su’ stie

C’erano soldi ed oro in abbondanza

Da sfamare millanta dinastie.

L’evasore era sì colto in fragranza

Ma con amici e con diplomazie

Tutti i suoi averi presero le ali

Destinazion: paradisi fiscali.


Questa gentaccia causa i nostri mali

Accumulando sempre più ricchezza

Pensando solo ai soldi e ai capitali

Ed incurante di chi è nell’asprezza.

Stai bene attento tu che in alto sali,

Dovrai cadere da maggiore altezza.

Chi troppo in alto sal cade sovente

precipitevolissimevolmente



Ed anche se le pratiche son lente

Di tribunali e di magistratura

Dopo vent’anni e passa solamente

Della condanna fu data lettura.

Ci lascia amaro il cuore e anche la mente

Che non fu sottoposto alla tortura.

Perché quei soldi che si era fregati

Sono per sempre volatilizzati.


E non si può curare gli ammalati

Non ci sono risorse per le scuole

E Dio ne guardi pe’ i disoccupati

Gli anziani poi, nessuno più li vuole.

E noi che ci siamo sempre impegnati

Con i fatti più che con le parole

Insieme a tante altre brave persone

Ormai ce la sognamo la pensione.


Nessuno potrà muovere obiezione

Che siamo governati dai furfanti

Nel sud nel centro e infin nel settentrione

E non ci fanno più tirare avanti.

Al fine si farà rivoluzione

Perché siamo pazienti ma non santi

Ci basterebbe che nel Parlamento

Non si arrivasse con l’arruolamento.



Alle leggi puoi far l’emendamento

Ma l’avido tu non lo puoi cambiare

Se non sei erede nel suo testamento

Stai certo che per lui tu puoi crepare.

Vuoi la risposta, ecco, t’accontento

Che a conclusione bisogna arrivare:

Ancora non mi adeguo e non capisco:

non sto con l’evasore, nè col Fisco.

22 febbraio 2012

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